SUPERBONUS RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA 110% Decreto 14/05/2020
Ecobonus al 110%, ecco le regole per l’edilizia. Super sconto su infissi e condizionatori solo nell’ambito di lavori di importanza superiore
Il decreto Rilancio prevede l’aumento delle detrazioni per gli interventi che riguardano il “cappotto” degli edifici o gli impianti di riscaldamento, con possibile abbinata con i lavori “minori”. Si possono portare in detrazione le spese dal 1° luglio a fine 2021
Servono lavori importanti (isolamento termico e/o antisismici) per attivare il bonus al 110% anche su lavori di minor entità
Ricordano dall’Ance un primo, importante, paletto per i proprietari di casa ‘comuni’. I cosiddetti interventi “minori” continuano ad esser agevolati per la loro strada, antecedente al dl Rilancio e che prevede ad esempio una detrazione al 50% in dieci anni per serramenti e condizionatori. Il supersconto al 110% in cinque anni scatta solo se questi lavori sulle singole unità immobiliari vengono effettuati nell’ambito di un più ampio intervento che agisce sull’intero edificio.
Il primo comma elenca i casi che abilitano la detrazione:
– interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo, entro un limite di 60 mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio (il ‘cappotto’ degli edifici).
– sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A, a pompa di calore, ibridi o geotermici con abbinamento eventuale ai sistemi fotovoltaici (limite di spese a 30 mila euro moltiplicato per le unità immobiliari) simili interventi sugli edifici unifamiliari (terzo tipo) con limite secco a 30 mila euro.
Al terzo comma si specifica che arriveranno decreti che specificheranno i requisiti tecnici minimi per poter accedere al bonus. Il principio base è il miglioramento di due classi energetiche degli stabili se questo non è possibile, basta “il conseguimento della classe energetica più alta, da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (A.P.E)”.
C’è poi un paletto ulteriore che riguarda la destinazione degli immobili oggetto di intervento. Secondo l’interpertazione che ne dà Ance, in attesa dei testi definitivi, sono da intedere diretti alle persone fisiche. Alt agli sconti per gli edifici unifamiliari diversi dall’abitazione principale. In pratica, via libera all’agevolazione su tutti gli appartamenti in condominio, siano la casa principale in città o la seconda al mare, ma stop alle villette che non sono l’abitazione principale.
Interventi antisismici e fotovoltaico
Proseguendo la lettura della relazione illustrativa, si trova l’allargamento della detrazione al 110% delle spese relative a specifici interventi antisismici sugli edifici, con facoltà di stipulare contestualmente una polizza assicurativa a copertura del rischio di eventi calamitosi che a sua volta può essere detratta per il 90% del costo. Per quel che riguarda il sismabonus, sarà ammesso non solo nelle zone sismiche 1 e 2 ma anche nella zona 3 che supera i 1.500 comuni di appartenenza.
Nei due successivi commi si allarga il campo d’azione alla installazione di specifici impianti fotovoltaici e accumulatori ad essi integrati. La detrazione resta maggiorata se l’installazione dei pannelli avviene insieme agli interventi strutturali di cui sopra, o a queli anti-sismici, ed è subordinata alla cessione in favore del GSE dell’energia non autoconsumata in sito. Stesso discorso per le infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, anch’esse incentivate al 110% ma con l’obbligo di intervento strutturale abbinato
Lo sconto in fattura
Importante novità è infine quella che riguarda la possibilità di cedere il credito maturato alle banche. Per tali interventi, ha segnalato Palazzo Chigi, “in luogo della detrazione, il contribuente potrà optare per un contributo sotto forma di sconto in fattura da parte del fornitore, che potrà recuperarlo sotto forma di credito di imposta cedibile ad altri soggetti, comprese banche e intermediari finanziari, ovvero per la trasformazione in un credito di imposta”. In pratica, la grande novità è che il condominio potrà appaltare lavori per 100 e incassare un pari sconto dal fornitore, che incassa la liquidità (100) dalla banca girandole un credito fiscale da 110. I condomini avrebbero i lavori gratis, le imprese un pagamento sicuro dei lavori e per le banche – che attingono liquidità dall’eurosistema a condizioni senza precedenti – un margine del 10% spalmato in cinque anni.